Nba, inizia il countdown per i playoff: ecco la Eastern Conference (seconda parte)

0 0
Read Time3 Minute, 16 Second

di Emanuele Granelli 

Eastern_Conference_(NBA)_logoDopo una lunga ed estenuante stagione regolare, iniziano finalmente i playoff. Ad Est Miami rimane la squadra da battere, Indiana la sua antagonista principale. Brooklyn può ricoprire il ruolo di mina vagante. Attenzione anche alle sorprese Toronto e Washington (clicca qui per leggere la presentazione delle altre due sfide di playoff)

TORONTO RAPTORS (#3) – BROOKLYN NETS (#6)

Si presenta molto equilibrata ed avvincente la serie tra i Raptors e i Nets. Entrambe hanno vissuto una regular season a due facce: i primi due mesi fortemente negativi (soprattutto per Brooklyn), poi la risalita. La stagione di gran lunga sopra le attese di Toronto è dovuta essenzialmente alle scelte del nuovo gm Masai Ujiri: liberandosi di Bargnani prima e di Rudy Gay a stagione in corso, non solo ha permesso alla franchigia di avere più spazio salariale per il futuro, ma soprattutto ha costruito una squadra meno talentuosa, ma certamente con più equilibrio nella metà-campo difensiva. Consegnando la squadra nelle mani di Kyle Lowry e DeMar DeRozan, coach Casey ha trovato la quadratura del cerchio, segnando il record di franchigia per vittorie in regular-season (48). C’è da dire, però, che i Raptors, al ritorno ai playoff dal lontano 2008, non sono stati fortunati nell’accoppiamento del primo turno. I Brooklyn Nets, partiti malissimo a causa di infortuni a ripetizione e di un’iniziale scarsa armonia, da gennaio in poi hanno raccolto vittorie su vittorie, affidandosi ai suoi totem, da Paul Pierce a Joe Johnson, passando per il ritrovato Deron Williams. E proprio il fattore-esperienza potrebbe risultare decisivo in una serie che probabilmente si protrarrà per le lunghe. Tuttavia, per la squadra più cara dell’Nba, uscire al primo turno dei playoff sarebbe uno smacco piuttosto cocente per il facoltoso proprietario russo Prokhorov, non nuovo a rivoluzioni in caso di fallimenti.

CHICAGO BULLS (#4) – WASHINGTON WIZARDS (#5)

Davvero singolare la stagione 2013-14 dei Chicago Bulls. Col ritorno di Derrick Rose in campo, Chicago era da considerarsi, dalla quasi totalità degli addetti ai lavori, “la terza incomoda” che potesse infastidire il dominio ad Est di Indiana e Miami. Il nuovo infortunio al ginocchio di Rose ha stravolto i piani della società dell’Illinois, che, a gennaio, ha deciso di liberarsi anche del contratto oneroso di Luol Deng, ceduto ai Cavs. Senza il maestro e il suo secondo violino, ci si poteva immaginare una seconda parte di stagione votata al “tanking”, ovvero, in parole povere, cercare di accumulare il maggior numero di sconfitte per poter avere a disposizione nel prossimo draft (che si prospetta molto ricco) una prima scelta. I Bulls, invece, sono risaliti alla grande grazie ad una difesa di ferro (il marchio di fabbrica della squadra di Thibodeau), alla sorpresa D.J. Augustin in cabina di regia e al tuttofare Joakim Noah (figlio dell’ex tennista Yannick), giocatore di limitato talento ma di intelligenza cestistica superiore alla norma. Una squadra dai principi difensivi molto solidi, ma che mostra tutti i suoi limiti nella metà-campo offensiva: con 93.7 punti di media Chicago è il peggior attacco della Nba e, senza Rose,  non possiede il cosiddetto “go-to guy” in grado di vincere le partite da solo. L’uomo dell’ultimo tiro lo possiede invece Washington, l’avversario dei Bulls al primo turno: John Wall, prima scelta assoluta del Draft del 2010. Smaltito l’infortunio alla rotula che lo ha tenuto fermo per quasi tutta la scorsa stagione, il prodotto di Kentucky è il grande protagonista della stagione (finalmente) positiva dei Wizards: la squadra della capitale non vinceva 44 partite in stagione dal lontano 2005 e non si qualificava ai playoff dal 2008. Come tutte le serie tra le numero 4 e 5 del tabellone, si prevede grande equilibrio e questo vuol dire che si potrebbe arrivare anche a gara 7: ma in un possibile finale punto a punto, Washington ha un Wall in più. E non è poco.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *